martedì 20 novembre 2012

Nuotare....

Quando ero piccolo avevo un principio di scoliosi, che avrebbe, se non curata, fatto di Marco un bambino pressoché rachitico e con problemi evidenti alla schiena che si sarebbero aggravati con la crescita.
Cominciai a fare nuoto.... l'approccio con questo sport fu devastante. Equivocando i gesti di mio padre, che dalla scalinata mi guardava mentre abbozzavo uno stare a galla davvero penoso, uscii dalla piscina piccola e mi buttai in quella grande, forse convinto di non rischiare nulla....
Mi recuperò l'istruttore, con un gancio, e vi risparmio la vergogna che è rimasta indelebile nella mia mente. Da quel momento però, qualcosa in me cambiò, forse avevo sfatato un timore, una paura che avevo dentro.
Frequentai anni e anni, i miei genitori mi portavano due volte la settimana, un bel sacrificio anche per loro, ma vedevano il mio appassionarmi sempre più.
Avevamo, ricordo, delle "toppe" con su dei simboli di pesci, da cucire volta per volta nel costume, ad attestare il livello raggiunto, lo stile affinato, la maggior velocità di bracciata, insomma un'evoluzione e miglioramento nel complesso. Frequentai 12 anni di fila, e letteralmente, me ne innamorai perdutamente....
Arrivò, così, con la passione che ci mettevo e che sentivo dentro di me, il momento della chiamata in squadra da parte degli istruttori. Ero entrato nell'agonismo, e insieme ad altri ragazzi e ragazze rappresentavamo fieramente la mitica società GEAS di Sesto San Giovanni. Gare disputate, certo, non ad altissimi livelli, ma che mi porto dentro con una nostalgia e amore da sempre.
L'odore del cloro, l'entrata in scena fino ai blocchi di partenza, l'entrata in acqua, e l'adrenalina della sfida, della gara e del voler primeggiare....
A distanza di molti anni ormai, quasi trenta, mantengo questo che io chiamo spesso "il mio primo amore", non appena posso, mi concedo un'ora di nuoto, se il fisico e la giornata me lo permettono.

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