martedì 20 novembre 2012

Le piante provano emozioni

Cleve Backster, il maggior esperto americano nel campo della macchina della verità, fu il primo a studiare il fenomeno. Nel 1966 con il suo strumento di lavoro si addentrò in un'esperienza che neanche lui immaginava a cosa lo avrebbe portato.Dalla macchina della verità collegò due lamine metalliche alle foglie di una pianta e ancora prima che decidesse di tirare fuori un accendino per bruciarne una foglia, vide il tracciato di inchiostro, come impazzito, sul nastro di carta dello strumento.Questa cosa lo colpì, credette in un primo momento che ci fosse un'anomalia nella macchina, ma ripetendo l'esperimento più volte, il fatto si ripeteva...Decise quindi di approfondire la questione con altri esperimenti. Il successivo consistette nel gettare dei gamberetti vivi in acqua bollente provocandone la morte istantanea. Bene, nel preciso istante che la morte colse questi gamberetti, sul nastro che rilevava segnali elettrici vi era un tracciato molto esteso, a prova che qualcosa dalla pianta era stato trasmesso.Non si fermò qui, continuò sempre più allibito e allo stesso tempo eccitato da questi risultati.Il successivo fu quello di prendere due piante dello stesso genere e di applicare le lamine sulle foglie di una sola di queste. Furono scelte 6 persone e a solo una di esse fu dato ordine di infierire sulla seconda pianta, distruggendola completamente. Dopodiché fu fatto entrare uno per volta le 6 persone nella stanza dove si svolse l'atto. Le cinque persone non provocarono alcuno stimolo alla pianta superstite, perchè gli aghi dello strumento non registrarono alcun movimento, ma quando entrò l'"assassino" questi cominciarono a muoversi, come impazziti, descrivendo picchi di inchiostro sul nastro bianco.Questi esperimenti devono portarci a studiare ancora molto il fenomeno, perché si possa arrivare a comprendere sempre più quanto ci circonda, e se e in che modo, tutto questo è reale e non frutto di "reazioni" che magari interpretiamo come emozionali presi dal fascino dell'argomento. Ma una cosa è certa, tutto il creato è collegato in una rete simbiotica invisibile, perchè facciamo parte tutti di un insieme non ancora bene definito e chiaro...

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