lunedì 15 aprile 2013

Il cervello trasparente

Una nuovissima tecnica chiamata Clarity, resa pubblica in questi giorni dai ricercatori dell'Università di Stanford sulla rivista scientifica Nature.

Gli scienziati sono riusciti a eliminare dal cervello di un topo lo strato lipidico che circonda le cellule cerebrali e le rende invisibili alla luce, senza però distruggerle. Utilizzando poi dei marcatori molecolari fluorescenti è stato possibile visualizzare al microscopio la composizione e il percorso di cellule specifiche.

Clarity è considerata uno dei progressi tecnici più importanti degli ultimi decenni in materia di neuroanatomia. Ciò che la rende unica e innovativa è il fatto che sarà possibile osservare cervelli umani nella loro interezza, e non solo per piccole porzioni come fatto finora. Inoltre, la tecnica per marcatori molecolari permetterà di isolare neuroni specifici con una precisione senza precedenti.

In attesa che i ricercatori della Stanford osservino un intero cervello umano, la comunità scientifica si aspetta già grandi cose. Grazie a Clarity si prevedono progressi nello studio delle malattie e dell'invecchiamento cerebrali, anche attraverso l'analisi di alcuni esemplari già archiviati. Certo è che diventerà uno strumento importante nel campo della connettomica, la nuova frontiera delle neuroscienze che mira a ricostruire la mappa delle connessioni cerebrali.

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