giovedì 11 aprile 2013

La rete più veloce del mondo

Quasi mille Gigabit al secondo di trasmissione dati: sarebbe questa la rete più veloce al mondoche nasce dalla ricerca italiana ma che corre dall'altra parte del mondo, a Sidney. La notizia - e c'era da aspettarselo - sta facendo il giro del globo a passo spedito. Dietro all' Internet super veloce c'è un gruppo di ricercatori di Pisa, che insieme al Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni (Cnit) hanno battuto il loro record precedente di 448 Gb al secondo.

L'esperimento è stato condotto in Australia, dove la nuova tecnologia di trasmissione è stata testata tra le città di Sidney e Melbourne su una linea in fibra ottica della compagnia Telstra lunga 995 chilometri. Insomma, qualcosa di più di una semplice prova di laboratorio in condizioni più che favorevoli. Tra i ricercatori che hanno contribuito al test c'è anche Luca Potì, ingegnere elettronico del Cnit.

Come si legge nella nota stampa rilasciata insieme a Ericsson, il canale di comunicazione da un Terabit al secondo è stato testato contemporaneamente a quelli da 40 Gbps e 100 Gbps sulla stessa fibra. L'obiettivo, perciò, era quello di dimostrare se le infrastrutture attuali fossero in grado di supportare linee di maggiore capacità.

“ La tecnica che abbiamo sviluppato è differente dalle altre”, dice Potì: “ a livello di ricerca e infrastrutture i sistemi di comunicazione lavorano a una banda entro certi limiti tecnici. Noi possiamo eccederli grazie a dispositivi di codifica che permettono di trasmettere a capacità di banda superiore”.

Quindi, più che di velocità di trasmissione si tratterebbe di volume di dati trasmesso nell'unità di tempo. Infatti, la velocità di trasmissione dei network è sempre in stretta correlazione con la natura della luce (che non può superare i 300mila chilometri al secondo), alle resistenze incontrate lungo la fibra e alla latenza del segnale. Cioè, quanto tempo impiega il segnale a rimbalzare tra i nodi della rete prima di giungere a destinazione.
Come si vede in questa mappa interattiva, quanto più sono distanti il computer che trasmette il segnale e quello che lo deve ricevere, tanto più i millisecondi (ms) di ritardo aumentano. Nonostante si tratti di tempi irrisori per gli esseri umani, sulle lunghe distanze la latenza può influire in modo percettibile sui tempi di caricamento di pagine Web e video.
Ecco perché in futuro, oltre alla capacità di trasmissione, sarà necessario liberarsi dei colli di bottigliache frenano le comunicazioni Internet in prossimità di centri urbani e grandi nodi della rete globale. Nonostante tutto, la sfida italiana alla super fibra continua. “Il nostro prossimo obiettivo”, dice Potì, “è riuscire a raddoppiare la velocità, arrivando a due terabyte nel prossimo dicembre”.

Tuttavia, l'ingresso della nuova tecnologia sui mercati è previsto per il 2016. “ La tecnica a cui ricorriamo è già in uso in campo delle telecomunicazioni satellitari”, prosegue Potì: “ ma adattarla alle fibre ottiche richiede tempo. Sebbene sia applicabile già alla rete odierna, i costi di sviluppo e installazione su larga scala sono ancora troppo alti. Ma nel giro di tre o quattro anni, grazie alla ricerca nel campo dei circuiti fotonici integrati, potremmo colmare le distanze”.

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